DI ALTRE STORIE E DI ALTRI EROI

Di altre storie e di altri eroi
graphic-novel realizzata con le Edizioni Tunuè ma prodotta dalle Editions Mosquito e pubblicata in Francia con il titolo –Fragments- Histoires vécues par des hèros ordinaires– 2012/2013


frammentiLe copertine delle edizioni Italiana e Francese

Di altre storie, di altri eroi”, una storia fatta di tante storie.

Una strada che dall’asfalto passa alla polvere è l’immersione dal presente ai ricordi attraverso la visione di un luogo della memoria.

E’ così che inizia “Di altre storie, di altri eroi”, una serie di microstorie legate tra loro dal filo dei ricordi, una sequenza di esperienze che anche nelle loro tracce drammatiche ammiccano allo sguardo disincantato e un po’ ingenuo di chi ha vissuto quei momenti attraversandoli con leggerezza, una serie di storie che parlano di un periodo duro e difficile, narrate ad un bambino: l’autore.

Storie di eroi della resistenza che vengono mitizzati nella fantasia e che la realtà riporta alle loro connotazioni umane, un padre con le ingenue esperienze di un giovane alle prese con la brutalità della guerra, ma che è risparmiato da quell’indulgenza che a volte la vita sa dispensare con generosità, nonni che escono dal lavoro fieri del ruolo e dell’appartenenza ad una società che li nobilita, stragi di innocenti viste con gli occhi disincantati di chi vive la vita senza illusioni e con la rassegnazione della saggezza, giovani intraprendenti che scoprono un loro nuovo destino, maestri di scuola e di vita, la guerra come fantasia ed immedesimazione nella mente di un ragazzo, con l’enfasi e l’ingenuità di un’età che ha bisogno di avventure ed eroi.

Nei ricordi del passato, la rielaborazione di momenti di un’epoca che ha segnato la fantasia di un bambino contagiando così anche il suo crescere, il suo universo fantastico, i giochi, la sua immaginazione.

Niente di eroicamente rilevante, anche i fatti tragici che hanno contraddistinto la storia di un paese sono raccontati e vissuti con quell’incertezza e quella vacuità un po’ fatalista di chi è stato presente ma non sapeva, e forse neanche si rendeva troppo conto di ciò che stava accadendo, testimone di una guerra che aveva sconvolto il mondo, ma di cui gli effetti si sarebbero visti solo molti anni dopo.

Circostanze misurate con il metro dell’esperienza dei propri congiunti, nella semplicità del loro quotidiano contadino, senza enfasi eroiche e con la capacità disarmante di chi è abituato a vivere una vita fatta di poche cose e senza fronzoli.

Storie che si trasformano in esperienze indirette, che confluiscono nelle figure dei maestri, si accavallano e che si mischiano con la vita dell’autore, con il suo vissuto.

Un mondo che mantiene il fascino di ciò che è fino alla sua inevitabile trasformazione, causata da un a evoluzione veloce ed invadente, nel mutamento condizionato da un progresso arrivato con un liberatore che se da un lato libera da un oppressore violento, dall’altro occuperà il futuro con la sua nuova dottrina, nuovi prodotti, nuovi consumi, nuove consuetudini, nuovi miti, in un nuovo vivere che cancellerà inevitabilmente ciò che c’era.

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