HOT ROSS MARBLING

Il caldo dell’estate nella buia notte di New York, un rivolo di sudore che scende dalla fronte, mentre un blues si alza tra i tetti della città assonnata, nel suono nasale di un sax tenore. A suonarlo è Hot Ross Marbling, un musicista che suona il un localetto di quart’ordine, dove l’attività primaria non è tanto ascoltare musica, ma guadagnare denaro sui tavoli verdi della bisca sul retro. Lo spirito degli anni ’50, in un bianco, nero e grigio che ricorda i film di quell’epoca, una bionda affascinante come Veronica Lake, un boxeur egiziano, una prostituta di colore, un ceffo astuto ed un gangster al servizio di una storia che ha nella sua realizzazione, fatta di spigolosità e caratterizzazioni spinte le sue maggiori particolarità, ed una originalità che a distanza di anni mantiene ancora una sua freschezza.

Una storia alla quale devo molto sia come trampolino nel mercato francese, sia come momento di svolta professionale, che come presa di coscienza delle nuove opportunità che mi si presentavano, legandomi indissolubilmente a quel timido e sfortunato musicista che amava suonare le sue tristi melodie sui tetti della grande mela, nelle calde notti d’estate.

    Comments are closed